La cultura della lavanda

La lavanda

La Lavanda appartiene alla famiglia delle labiatae che comprende numerose piante aromatiche che sono adatte alle terre di Provenza, timo, salvia, rosmarino, origano, menta, ecc...
L’asta presenta una sommità floreale disposta a spiga sul gambo e ognuno dei suoi fiori a calice bluastro porta delle cellule ricche di un olio essenziale molto profumato.

Esistono numerose varietà di lavanda che si sono adattate al clima provençale citiamo qui le due principali: la Lavandula Spica o Aspic, chiamata anche grande lavanda, lavanda maschio detta anche a larghe foglie (Lavandula latifolia); e la Lavandula vera, lavanda fine o lavanda vera, conosciuta anche sotto il nome di officinalis per le sue virtù terapeutiche e augustifolia per le sue foglie strette.

La lavanda o Lavandula Angustifolia si coltiva generalmente oltre gli 800 metri di altitudine.

La vera lavanda si distingue grazie ai suoi piccoli ciuffi e alla corta spiga floreale.

Il suo olio essenziale molto delicato, dal profumo dolce e fine è ricercato dai profumieri e dai laboratori.

Ad uso esterno è un ottimo antisettico, è cicatrizzante, rilassante e calmante.

Ad uso interno su un cubetto di zucchero o in una tisana aiuta contro il mal di testa, il mal di stomaco e il mal di gola.

La riproduzione delle piantine di vera lavanda si fa con la semina.

Alcuni produttori prelevano i loro semi sull’insieme della piantagione per conservare una razza omogenea che secrete le proprie difese, altri invece scelgono i ciuffi più belli per la riproduzione sperando in una discendenza selettiva.

I semi sono seminati in un terreno preparato appositamente e appena possibile le semine vengono alleggerite e sorvegliate fino a maturità.

La lavanda ottenuta da questo modo di riproduzione è chiamata la lavanda vera di popolazione,  escludendo qualsiasi altro modo di cultura.

Il lavandino

Il lavandino è un ibrido che risulta dalla pollinizzazione delle api tra la lavanda vera e l’aspic o lavanda selvatica.

Esso si presenta sotto forma di ciuffo molto denso a forma di palla.

Il suo olio essenziale, più forte e più canforato, è molto efficace nei massaggi per alleviare reumatismi e dolori muscolari nonché nelle inalazioni in caso di difficoltà respiratorie.

Due parole in merito all’aspic, essa è anche conosciuta con il nome di Lavandula Latifolia, la si trova in forma selvatica a bassa altitudine (tra 200 e 800 metri). Le sue larghe foglie e i suoi gambi floreali con diverse spighette la differenziano dalla lavanda fine.

La cultura inizia a svilupparsi a partire dal XIX secolo, il successo della produzione francese di olio essenziale è legata all’ insediamento di profumerie nella regione di Grasse. Negli anni 1950 seguirà poi la messa in cultura organizzata e sistematica di lavandino.

è un ibrido, il suo fiore è sterile e non produce semi, quindi lo si riproduce mediante talee.

La piantagione si effettua tra i mesi di novembre e febbraio.

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