Un po di storia

La lavanda il cui nome viene dal latino "lavare" che significa lavare è conosciuta sin dall’Antichità. I Romani che conoscevano le sue qualità aromatiche, la usavano per profumare i loro bagni e i loro vestiti.

Originaria della Persia e delle Canarie, la pianta è stata verosimilmente piantata in Francia dai Focesi insieme alla vigna e all’ulivo. A quanto pare gli Antichi ne avevano già scoperto molto presto le virtù medicinali.

La lavanda entrava appunto nella composizione della teriaca, noto antidoto contro i morsi di animali velenosi inventata, si dice, nel primo secolo prima di Cristo da Mitridate, re del Ponto.

Nel Medioevo gli opuscoli di « Medicina" menzionavano spesso la lavanda per le sue virtù disinfettanti e la particolarità del suo aroma. Si ricoprivano i terreni delle abitazioni e vi si bruciava l’essenza di lavanda nelle case infestate dalla peste per tentare di frenarne la propagazione dell’epidemia ...
Nel XVIII° secolo per evitare pulci e altri parassiti Madame de Sévigné consigliava di strofinarsi due volte al giorno con un unguento a base di olio di lavanda e di mandorle amare.

Si sa che la lavanda era coltivata in Borgogna nel XlV° secolo ma ha trovato la sua terra di predilezione in Provenza grazie ad un clima che favoriva la quintessenza delle sue proprietà. La presenza di importanti facoltà di medicina a Marsiglia e soprattutto a Montpellier ha probabilmente favorito lo sviluppo di questa manna provvidenziale che cresce naturalmente su queste terre selvatiche e che univano le virtù curative con il piacere di un profumo particolarmente apprezzato.

La cultura si sviluppa a partire dal XIX° e lo sviluppo della produzione francese dell’olio essenziale di lavanda fine è legata all’insediamento di profumerie nella regione di Grasse, che sarà poi continuata negli anni 1950 dalla messa in cultura organizzata e sistematica del lavandino.

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